Maiolo è un minuscolo comune in provincia di Rimini noto per il suo pane e per i numerosi punti panoramici che offrono una vista che spazia dal Monte Fumaiolo all’Alpe della Luna, dal Monte Carpegna ai torrioni di San Leo ed alle torri di San Marino fino a Rimini e alla riviera adriatica.

Maiolo: accenni di storia

Il comune di Maiolo ha avuto due spostamenti del nucleo comunale nel corso della sua storia. Inizialmente situato sulla Rocca di Maiolo, fu un importante centro commerciale e politico medievale. Fu coinvolto in conflitti tra fazioni e passò attraverso diverse famiglie nobiliari. Nel 1700, una devastante frana causata da forti piogge distrusse il paese. Nel 2009, Maiolo fu distaccato dalla provincia di Pesaro e Urbino, delle Marche, in seguito a un referendum, insieme ad altri comuni dell’Alta Valmarecchia.

Cose da fare a Maiolo

Festa del Pane

La principale fonte di attrazione di Maiolo è la Festa del Pane che si tiene l’ultimo weekend di ogni giugno. E’ un’occasione coinvolgente per celebrare e riscoprire il pane tipico della Valmarecchia, cotto nei forni storici del paese. L’evento si sviluppa su due giorni, con convegni e spettacoli di danza il sabato, mentre la domenica offre visite agli antichi forni, vendita di pane e prelibatezze locali, oltre a una solenne benedizione del pane durante la Santa Messa. Il mercatino, l’animazione per bambini e l’atmosfera tradizionale creano un’esperienza festosa e gustosa per i visitatori.

Altre attrazioni a Maiolo

castello maiolo vicino riminiA Maiolo vale la pena visitare:

  • La Rocca di Maiolo: un luogo evocativo, ideale da raggiungere come meta per escursioni e arrampicate.
  • Il Castello Antico: un castello con annessa chiesa situato in uno dei punti panoramici più belli del paese.
  • Il Museo del Pane: un museo diffuso con forni sparsi per il territorio, campi di grano, e strumenti che raccontano la storia di una comunità.

Per ulteriori info, scarica la nostra app o visita www.explorevalmarecchia.it.

Sant’Agata Feltria: Un Tesoro Nascosto tra Natura e Cultura

La storia di Sant’Agata Feltria, vicino Rimini, pezzetto d’Italia incastonato tra le colline della Romagna affonda le radici nell’antichità, con un centro storico che custodisce segreti e racconti avvincenti.

Questo borgo medievale nella Valmarecchia, racchiude una storia millenaria. Fortezza e crocevia commerciale, ha ospitato nobili e artisti. Oggi, la sua architettura antica e le tradizioni contadine si fondono, incantando i visitatori con un viaggio nel tempo.

Cosa fare a Sant’Agata Feltria

  1. Santuario Madonna del Soccorso

Una chiesina che risale al 1609 che conserva ancora un ancona dorata raffigurante il miracolo della Vergine del Soccorso che sottrae un bambino al demonio.

  1. Teatro Angelo Mariani

A Sant’Agata Feltria si può visitare il Teatro in legno più antico d’Italia. L’attività teatrale e musicale è ancora in corso, per cui si può assistere a diversi spettacoli durante tutto l’anno.

  1. Castello della Rocca delle Fiabe

    castello SANT'AGATA FELTRIA

    Sant’Agata Feltria

Rocca Fregoso è stata ribattezzata la Rocca delle Fiabe. Al suo interno, sono stati allestiti quattro percorsi ispirati al mondo delle fiabe. Un’ottima attrazione per grandi e piccini.

  1. Museo delle Arti Rurali

Il Museo delle Arti Rurali racconta la storia del borgo di Sant’Agata Feltri attraverso gli strumenti che gli artigiani hanno utilizzato per i loro lavori nel corso dei secoli.

  1. Ecomuseo del Tartufo

Il borgo che ospita l’annuale Fiera del Tartufo dedicata al pregiato tartufo bianco ospita anche un museo interamente dedicato a questa specialità.

  1. Fiera del tartufo

Nel mese di ottobre Sant’Agata Feltria ospita la Fiera del tartufo.

L’evento si ripete per tutte le domeniche di ottobre ed è incentrato sul tartufo bianco pregiato. Oltre alla valorizzazione dei prodotti tipici, la fiera è anche un’occasione per conoscere i luoghi naturali che circondano il borgo.

  1. Il Paese di Natale

L’atmosfera natalizia in Sant’Agata Feltria è un’esperienza incantevole: il Paese di Natale trasforma il borgo in un magico mondo natalizio, catturando l’essenza del periodo festivo con mercatini, luci e decorazioni.

Sant’Agata Feltria è molto più di un semplice luogo da visitare; è un’esperienza completa che abbraccia la storia, la natura e la cultura in un connubio perfetto.

 

Per ulteriori info visita: https://www.explorevalmarecchia.it/santagata-feltria-turismo-romagna/ 

Nelle campagne di Rimini sorge, arroccato su una collina, il borgo di Poggio Torriana. Abitato fin dall’antichità, questa comunità portava il nome di “Scorticata” che lascia facilmente immaginare quale sia il profilo geologico su cui si stagliano i palazzi e le abitazioni di questo piccolo Comune.

All’inizio degli anni 100 fu abitato dai Malatesta che costruirono i grandi palazzi che sono visibriaili ancor oggi. Oltre all’architettura, a Poggio Torriana è anche la natura ad essere protagonista. I punti panoramici sono numerosi e la vista è mozzafiato.

Cosa da vedere a Poggio Torriana

Osservatorio Naturalistico della Valmarecchia

L’Osservatorio Naturalistico della Valmarecchia è situato al centro di una fitta rete di sentieri che percorre il territorio di Torriana e Montebello. Al suo interno si svolgono attività di ricerca e didattica e sono esposti diversi materiali di approfondimento su tematiche naturalistiche.

Rocca di Torriana

Uno degli edifici che risalgono all’epoca Malatestiana è la Rocca di Torriana, visitabile solo dall’esterno. Annessa alla rocca v’è la chiesuola dei Santi Filippo e Giacomo, situata nel punto più alto del monte: da qui si può godere di una vista spettacolare sulla Valmarecchia.

Castello di Montebello

Il Castello di Montebello domina il borgo di Poggio Torriana. Costruito attorno agli anni 1000, subì poi un adattamento 4 secoli dopo. Oggi sono visitabili sia l’esterno che alcuni ambienti interni.

Museo Mulino Sapignoli

Un Mulino restaurato per diventare una sede museale è il Museo Mulino Sapignoli. All’interno si trovano diverse sale espositive, mentre all’esterno un immenso parco fruibile di ben 5000 metri quadrati.

Museo della Tessitura

Il Museo della Tessitura è un percorso che approfondisce la tecnica e le storie della tessitura. E’ anche un laboratorio: sono attivi corsi di tessitura in alcuni periodi dell’anno.

Santuario Madonna di Saiano

Un piccolo convento che sorge su uno sperone. Sono visitabili gli interni, in cui sono conservate alcune opere statuarie, e la vista è da togliere il fiato.

Come ogni anno, anche questo agosto a Santarcangelo di Romagna (appena 10 km da Rimini e 20 km da Cesena) si celebra l’evento Calici di Santarcangelo nelle serate dell’11 e del 12.

L’edizione del 2023 è molto speciale, perché di tratta della 25°! Oltre che il vino, la vita, e le persone, quindi, l’11 e il 12 agosto 2023 verrà celebrata anche la storia di questa celebrazione della tradizione romagnola.

Calici di Santarcangelo è un evento nato per celebrare la produzione enologica romagnola. L’edizione 2023 prevede la partecipazione di ben 30 aziende vinicole del territorio con stand, opportunità di assaggio e di acquisto snodati lungo le vie del borgo, in una cornice suggestiva.

Calici di Santarcangelo celebra la tradizione enologica ma la mette sempre in relazione con il territorio e con le persone. Per questo, in occasione delle celebrazioni, il borgo si accende di luci, di allegria, e di spettacoli disseminati nelle vie e nelle piazze.

All’interno del borgo, poi, Piazza Ganganelli e Piazza Marini, sono allestite a zona food, dove è possibile cenare e degustare prelibatezze locali da accompagnare, ovviamente, a un buon calice del vino migliore.

Vino, il buon cibo (10 isole food), musica, spettacoli (15 eventi) e vita ti aspettano l’11 e il 12 agosto a Santarcangelo di Romagna con Calici di Santarcangelo.

Prenota il tuo calice per saltare la fila e non perderti una serata estiva decorata con i migliori colori della vita.

 

La città di Pennabilli si trova nell’alta Valmarecchia, a 630 metri sul livello del mare e a circa 45km da Rimini. Immersa nella natura, questa città è una vera e propria oasi ideale per passeggiate, escursioni, uscite in mountain bike e attività sportive.

Questa città esiste da lungo tempo: alcuni reperti archeologici rinvenuti nell’area sono stati datati addirittura in epoca pre-cristiana. Oltre che di bellezze e luoghi di interesse naturali, quindi, Pennabilli è anche ricca di storia e cultura. Scopri di seguito tutti i principali luoghi di interesse.

Il nome della città deriva dai due castelli, punti di riferimento della comunità: il castello di Penna e il castello di Billi. Le due comunità sono state distinte per molti anni, ma quando nel 1350 divennero liberi comuni, si fusero in un’unica realtà per volontà popolare.

I Musei a Pennabilli

 

Il Mondo di Tonino Guerra

Tonino Guerra è stato un poeta, scrittore e pittore del Novecento. Dopo aver vissuto a Roma per trent’anni, si trasferì a Pennabilli, città che gli regala la pace e il relax che cercava.

Il museo Il Mondo di Tonino Guerra raccoglie le sue opere pittoriche, i suoi manoscritti e reperti audio-visivi. La location del museo è molto suggestiva perché si tratta dei sotterranei dell’Oratoria di Santa Maria della Misericordia, struttura che risale al XIV secolo.

Il Museo dei Luoghi dell’Anima

I Luoghi dell’Anima è un museo diffuso, ovvero un museo all’aperto. Questo complesso accoglie in realtà sette musei diffusi diversi, tutti dedicati alla scoperta della poesia e dell’arte di personalità più o meno note.

Museo del Montefeltro

Il Museo del Montefeltro racconta la storia del territorio di San Marino-Montefeltro attraverso un percorso a tappe che si snoda attraverso le diverse stanze del museo.

Mateureka – Il Museo del Calcolo

Il Museo del Calcolo Mateureka custodisce e mette in mostra le idee, le scoperte e le teorie che hanno fatto la storia del calcolo. Il museo include anche un laboratorio nel quale, attraverso delle attività interattive, si possono apprendere e mettere in pratica i concetti e le idee matematiche.

Museo Naturalistico del Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello

Inaugurato nel 2004, il Museo Naturalistico del Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello è una mostra permanente delle principali specie animali che vivono nel marco.

pennabilli artisti in piazzaArtisti in Piazza

Artisti in Piazza è un evento che si svolge ogni anno nella città di Pennabilli. Si tratta di un Festival Internazionale di Arti Performative che ogni anno ospita 50 compagnie internazionali con 350 repliche di spettacoli che si svolgono nel corso di 5 giorni.

Oltre alle performance teatrali, il festival ospita esibizioni di musica, nuovo circo, walking act, giocoleria e tanto altro…

Da tradizione, ogni anno Artisti in Piazza ospita anche il Mercatino del Solito e dell’Insolito, un mercatino di artigianato artistico con ben 90 espositori.

Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato

Oltre che Artisti in Piazza, nel mese di Luglio di ogni anno, Pennabilli ospita anche la Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato.

E’ uno degli eventi italiani più importanti nel settore e accoglie ogni anno botteghe antiquarie, centri di restauro, esperti, appassionati e curiosi.

Per ulteriori informazioni, visita www.explorevalmarecchia.it

Il comune di Novafeltria – situato al centro della media Valle del Marecchia (33km da Rimini e 22km da San Marino), nonostante sia nato ufficialmente solo nel 1907, ha in realtà origini remote: un primo nucleo di persone si stabilirono qui già attorno all’anno 1000. 

E’ per questo che questo piccolo comune accoglie testimonianze di storia, cultura e architettura di periodi storici diversi, dal Medioevo al contemporaneo. Ecco una breve guida per scoprire tutte le cose da fare per una gita perfetta:

Teatro Sociale

Il Teatro Sociale di Novafeltria è il teatro più grande della Valle del Marecchia. Oltre ad ospitare interessanti stagioni teatrali e musicali, il teatro è un’attrazione in sé: la sua costruzione risale a prima del 1700 ed è un esempio di architettura e arredo liberty e art decò.

museo sulphurMuseo Storico Sulphur

Questo museo è unico nel suo genere: possiamo definirlo un museo di archeologia industriale, che ospita e ricostruisce sistemi e strumenti di produzione dei secoli scorsi. In particolare, nelle sale del museo vengono approfondite la mineralogia, la geologia, e l’attività mineraria che per secoli si è svolta a Perticara.

Pista Ciclabile del Fiume Marecchia

La Pista Ciclabile del Fiume Marecchia unisce Rimini a Novafeltria (e viceversa). La pista segue sostanzialmente tutto il corso del fiume il quale sfocia poco a nord di Marina Centro, un quartiere romagnolo che si affaccia sul mare e che è un vero e proprio polo turistico, soprattutto d’estate.

Il percorso parte addirittura dalla Toscana e si snoda all’interno della Valle del Marecchia attraversando bellezze naturali e borghi storici.

skypark bambiniSkypark

Non solo storia e cultura a Novafeltria: lo Skypark è un parco immerso nella natura in cui grandi e piccini possono praticare tiro con l’arco, arrampicata, skateboard, sky jump e cimentarsi in tante altre avventure.

Borgo SartianoBorghi di Novafeltria

Novafeltria ospita numerosi borghi storici che vale la pena visitare. In questi luoghi si viene trasportati indietro nel tempo e una semplice passeggiata può regalare emozioni suggestive e interessanti scoperte storiche, culturali e culinarie.

  • Borgo di Ca’ Rosello

Questo borgo, che prende il nome da un’antica casata, i Rosselli, che viveva in paese, è rimasto sostanzialmente immutato nel corso dei secoli. Insieme ad insediamenti più piccoli, formava il paese di Secchiano Marecchia del quale, oggi, resta solo la piccola corte conosciuta come Borgo di Ca’ Rosello, che vanta un pozzo storico e una piccola chiesa che risale al 1855.

  • Borgo di Miniera

Il Borgo di Miniera nasce nel corso del 1700. Il nucleo nacque per accogliere i lavoratori impegnati nelle ricerche minerarie nelle aree vicine.

  • Borgo di Perticara

Il Borgo di Perticara si trova alle pendici del Monte Aquilone, a 650 metri di altitudine. Questo Borgo è completamente immerso nella natura e si trova ad un crocevia di numerosi sentieri frequentati da escursionisti.

  • Borgo di Sartiano

Il Borgo di Sartiano ospita un antico castello, una chiesa che risale al XVI secolo e l’Oratorio di San Biagio dove, secondo la tradizione, il 3 febbraio di ogni anno si benedice il pane da consumare contro il mal di gola.

  • Borgo di Torricella

Il Borgo di Torricella è un borgo antico: sappiamo che fu abitato sin dalla preistoria.

  • Borgo di Uffogliano

Anche il Borgo di Uffogliano è un borgo antico risalente addirittura all’età del bronzo.

palazzo cappelliPalazzi storici vicino a Novafeltria 

Durante la tua visita a Novafeltria, poi, non lasciarti sfuggire una tappa agli interessanti palazzi storici. I più importanti sono:

  • Il Palazzo Cappelli, a Secchiano;
  • Il Palazzo Lombardini, a Novafeltria;
  • Il Palazzo Segni, a Novafeltria.

Per ulteriori info ed altre cose da fare, visita https://www.explorevalmarecchia.it/novafeltria-turismo-romagna/

Casteldelci è un minuscolo borgo romagnolo, in provincia di Rimini, che conta 375 abitanti. La particolarità di questo piccolo comune è che si trova proprio sul punto di intersezione tra Marche, Toscana, Umbria, e Romagna. 

Le dimensioni di questo paesino non devono però trarre in inganno: Casteldelci non è povero di punti di interesse, né di storia.

Per arrivare a Casteldelci si deve attraversare il Ponte Otto Martiri e proseguire in macchina lungo la strada che affianca il Marecchia. Si arriva così ai piedi del borgo; da qui, si può proseguire anche in macchina fino al centro storico, ma vale la pena proseguire a piedi, per immergersi in un’atmosfera d’altri tempi e non perdersi neanche una delle peculiarità di questo borgo caratteristico.

ponte vecchio casteldelciPonte Vecchio

Se si sceglie il percorso a piedi, si dovrà presto attraversare Ponte Vecchio, il primo sito di interesse della zona. E’ un ponte antico che risale ad epoca romanica e che è costituito da un’unica arcata. Il primo incontro con la storia durante la visita a Casteldelci avviene proprio qui: il Ponte Vecchio fu attraversato da Uguccione della Faggiola, il quale scese da Casteldelci per andare a difendere gli ideali ghibellini in Toscana, contro i guelfi. Ad Uguccione Dante dedicò un canto dell’Inferno. E’ facile comprendere come Dante sia venuto a conoscenza dell’impresa del ghibellino; proprio qui, sul Monte della Faggiola, Dante soggiornò per un anno a partire dal maggio 1304. Ancora oggi sono visibili i resti delle mura entro le quali Dante soggiornò, ascoltò delle imprese di Uguccione e, chissà, iniziò a fantasticare su un particolare canto dell’Inferno. Non a caso, Dante iniziò la composizione della Divina Commedia nell’anno successivo al suo soggiorno sul Monte della Faggiola, nel 1306.

gattara casteldelciLe torri

Il borgo di Casteldelci sorge tra tre torri, quella di Gattara, la torre del Monte e la torre Campanaria. Collocato a mezzavalle, questo borgo aveva una posizione vantaggiosa rispetto ad eventuali attacchi. A proteggerlo, c’erano anche gli imponenti monti che lo circondano. 

Il mare verde

Architettura e storia non sono le uniche attrazioni che rendono Casteldelci conosciuto in tutta Italia. La natura è anche protagonista, tanto che l’area che circonda il borgo è conosciuta come mare verde.

Alle spalle del borgo sorge il Monte Fumaiolo, dal quale sorge il fiume Tevere. Un’escursione su questo monte regala la possibilità di ammirare numerose sorgenti.

casa museo sandro colarietiLa casa-museo Sandro Colarieti

Nella casa-museo Sandro Colarieti sono conservate le testimonianze archeologiche che raccontano la storia di questa terra. Per la presenza di sorgenti e per la posizione vantaggiosa, questa zona ha ospitato tantissimi insediamenti diversi nel corso dei secoli, ciascuno dei quali ha lasciato la sua traccia. Gli oggetti custoditi alla casa-museo testimoniano che questa zona era abitata già dal Paleolitico.

Oltre alla storia antica, le nuove sezioni della casa-museo raccontano anche la storia più recente del territorio, con fotografie storiche, documenti e ricostruzioni.

Casteldelci è un piccolo angolo di Italia che vale la pena visitare: oltre ad essere un punto di intersezione tra quattro regioni è anche un crocevia di interessi culturali, storici e naturali.

Per ulteriori info visita explorevalmarecchia.it

Lo sapevi che tra il 961 e il 963 la fortezza era la Capitale d’Italia? In questo periodo ultimo re del regno longobardo d’Italia, Berengario II, venne qui stretto d’assedio da Ottone I di Sassonia,

Umberto Eco definiva San Leo, un piccolo borgo in provincia di Rimini, la città più bella d’Italia. Il fascino di questo paese non era sicuramente dato dalle dimensioni o dalla densità di popolazione… lo stesso Eco dava questa definizione della città: “una Rocca e due Chiese.” Perché, oltre alle due chiese alla rocca, a San Leo c’è poco altro. Ma allora qual è l’attrazione di questo borgo romagnolo? Come mai accoglie centinaia di visitatori ogni mese, d’estate e d’inverno?

san leo borghi valmarecchiaLa principale attrazione di San Leo è proprio la rocca, conosciuta come Fortezza di San Leo, che conferisce a questo borgo un aspetto unico. La fortezza sorge su uno sperone calcareo, a un passo dal vuoto, in un punto che appare del tutto inaccessibile. Ai suoi piedi, sorge la città di San Leo, un piccolo borgo che si può visitare a piedi e che non scarseggia di punti di interesse: i palazzi nobiliari, la torre civica, la pieve di Santa Maria Assunta e il Duomo di San Leone sono tutti luoghi che vale la pena visitare.
A rendere la Fortezza di San Leo così interessante non è solo il suo aspetto o la sua logistica, ma anche la sua storia. Verità e leggenda si fondono nella storia di questa rocca: visitarla significa immergersi nel passato per riscoprire, come spesso accade, il presente.

La storia della Fortezza di San Leo
Il possente masso calcareo di San Leo costituisce di per sé una fortezza naturale sfruttata già in tempi remoti dai romani, che vi costruirono una fortificazione e utilizzarono il luogo come punto di difesa strategico. Durante il Medioevo, la fortezza venne contesa tra bizantini, goti e longobardi, finché, proprio sul finire del Medioevo canonico (durante il XV secolo), la rocca romana non era più in grado di sostenere una difesa contro gli eserciti e le armi moderne. Federico da Montefeltro (Montefeltro era allora il nome della città di San Leo) assegnò all’architetto Francesco di Giorgio Martini la ricostruzione della fortezza, la assunse allora l’aspetto imponente che possiamo ammirare oggi.

forte di sal leo valmarecchiaAnche dopo la fine del Medioevo e la ricostruzione della rocca, questo edificio venne conteso tra uomini di potere finché, nel 1631, sotto la reggenze dello Stato Pontificio, la Fortezza di San Leo venne adattata a carcere, ruolo che conservò per secoli, anche dopo l’Unità d’Italia.

Nel 1906, la rocca cessò di avere la funzione di carcere e ospitò, fino al 1914, una “compagnia di disciplina”. Dal 1914 in poi, la rocca è stata liberata da ogni funzione militare e ne è stato esaltato il valore culturale e artistico.
Oggi, la Fortezza di San Leo offre la possibilità di ammirare una struttura unica nel suo genere, un’architettura post-medievale e rinascimentale, e di immergersi nella storia del borgo di San Leo, le cui strade furono attraversate, tra gli altri, da San Francesco e Dante.

La fortezza è situata a San Leo (circa 30km da Rimini), è possibile visitarla nei weekend (sabato e domenica) dalle 10:00 alle 17:00; le visite infrasettimanali sono consentite solo a gruppi di almeno 15 persone e necessitano di prenotazione (Informazione Accoglienza Turistica di San Leo, Tel: 0541 916306).

 

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Dopo due anni di stop a causa della pandemia, possiamo finalmente assistere a un ritorno gradito e a lungo atteso, quello del Carnevale di Santarcangelo.

L’evento si svolgerà domenica 19 febbraio e, come sempre, si snoderà per le vie del centro storico di Santarcangelo di Romagna (10km da Rimini, 20km da Cesena). Come al solito, è stata una squadra di volontari a dare vita e rendere possibile questa colorata tradizione. Alla vigilia dell’evento, l’assessore al Turismo Zangoli ha voluto ringraziare proprio tutti i volontari che hanno preso parte al progetto: come ogni anno, a loro va il merito della realizzazione di questa iniziativa, ma i ringraziamenti per questo 2023 sono stati speciali: il ritorno del Carnevale di Santarcangelo è un segnale di ripresa e resilienza, a lungo atteso, e accolto da tutta la popolazione.

Nel 2020, il Carnevale di Santarcangelo, con le sue musiche, i suoi colori e la sua allegria, era stato l’ultimo evento tenuto in città prima delle chiusure dovute alla pandemia. Col tempo, il ricordo si è tinto di note nostalgiche: quelle strade piene di gente, i colori, i balli e gli abbracci del Carnevale 2020 sembravano un saluto, un arrivederci appena prima di essere costretti a stare distanti l’uno dall’altro per ben due anni.

Dopo gli stop del 2021 e del 2022, quindi, il ritorno del Carnevale di Santarcangelo nel 2023 è un forte segnale di ritorno alla normalità: è come riprendere da dove ci eravamo lasciati, e farlo in grande stile, con colori, musiche, danze, e cortei di persone che sfilano per le vie del centro storico. Non mancheranno, poi, gli eventi più apprezzati dal pubblico, come la sfilata dei carri allegorici e la tradizionale lotteria di Carnevale.

Quella del 2023 sarà la 19° edizione del Carnevale di Santarcangelo e sarà organizzata, come ormai da tradizione, da un comitato di cui fanno parte la Pro Loco si Santarcangelo, Città Viva, e l’associazione GM Group, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale. L’Amministrazione Comunale, nella figura dell’assessore al Turismo Emanuele Zangoli, ha più volte espresso l’orgoglio di poter finalmente tornare a celebrare un evento tradizionale, parte della storia di questo piccolo comune romagnolo, ribadendo ad ogni occasione la gratitudine nei confronti delle squadre di volontari che hanno consentito l’organizzazione della manifestazione e che presteranno il proprio tempo anche durante l’evento per consentirne il corretto svolgimento. Queste le parole dell’assessore Zangoli: “Tra le tante iniziative che hanno dovuto subire una battuta d’arresto a causa della pandemia c’è anche il Carnevale, che siamo felici di veder ritornare nel 2023. Il nostro ringraziamento va alle diverse realtà che animano il comitato organizzatore e ai tanti volontari che consentiranno lo svolgimento della manifestazione, una vera e propria festa collettiva molto attesa in particolare dalle famiglie santarcangiolesi”.

Il Carnevale di Santarcangelo di Romagna è pronto a tornare, il 19 febbraio 2023, a sfilare per le strade del centro storico. Quale evento migliore di una sfilata di carnevale per buttarsi alle spalle due anni di chiusura e distanziamento sociale?

Par participare contatta il 338 8276102 o visita il sito della Pro Loco www.iatsantarcangelo.com.
Per ulteriori info su Santarcangelo e la Valmarecchia, visita explorevalmarecchia.it

carneval santarcangelo